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by
Giovanni Bozzolo
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Piombino 2012
abbracciate l'europeo
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Sin dalla pubblicazione del calendario delle acque libere di quest’anno, quindi tanti mesi orsono, la mia attenzione e curiosità erano state catturate, più che da ogni altra, da una gara, precisamente quella organizzata dalla società Nuoto Piombino nell’ambito dei Campionati Europei di nuoto in acque libere.

Il programma di gare degli europei prevedeva infatti un giorno di riposo, e proprio in quel giorno il pomeriggio del 14 settembre è stata inserita la manifestazione “Abbracciate l’Europeo”.

Validi e solerti emissari dell’organizzazione piombinese hanno pertanto iniziato il loro pellegrinaggio lungo le coste italiche al fine di pubblicizzare l’evento e quando a luglio sono giunti a Bracciano la decisione era ormai presa, sarei andata a Piombino, insieme ad altri, il 14 settembre 2012.

Per rendere più appetibile l’evento, ma non ve ne sarebbe stata necessità alcuna, attesa la ben più importante cornice in cui la gara si inseriva - da sola sufficiente a richiamare i veri appassionati del nuoto in acque libere - “Abbracciate l’Europeo” veniva inserita in un mini circuito, che ha compreso il Trofeo Baratti, il Memorial Schettino e la Maratona degli Etruschi.

Più si avvicinava la data, più cresceva l'attesa: avremmo nuotato nel tracciato dei “grandi”; certo loro di giri ne avrebbero (ne hanno) percorsi molti di più, noi uno solo, ma l’importante era essere lì.

Ed ecco che arriva il 14 settembre. L’Italia ha già conquistato un oro e un bronzo nella 10 km, un altro oro viene conquistato proprio quella mattina, nel corso della quale è stata recuperata la gara del team event non svoltasi il giorno prima a causa delle cattive condizioni del mare.

Le capricciose condizioni atmosferiche fanno temere il peggio, lungo tutto il viaggio la pioggia ci accompagna incessante ma si scorge (o almeno questa è la nostra speranza) in lontananza un barlume di sereno.... faremo la gara e non pioverà. A Piombino non piove, il cielo è coperto, a sud è molto scuro – carico di pioggia – ma il nord è rassicurante e, incredibile dictu, il mare è quasi una tavola, nulla a che vedere con i marosi della 10 km.

La LEN mette a disposizione solo una parte del villaggio e delle aree riservate ai big ma per il resto non c’è alcuna differenza (o quasi) tra noi e loro: veniamo punzonati, sia pure con il metodo tradizionale del pennarellone nero e numeri ovunque, nello stesso tendone; discendiamo le stesse scalette che portano da piazza Bovio alla banchina sottostante dove è ubicata la partenza, non abbiamo lo speaker che ci accompagna nella discesa ma per questa volta può passare; ci viene concesso il privilegio di partire dal pontone, la cui capacità limitata comporta la suddivisione dei partecipanti in cinque onde, ma soprattutto abbiamo l’onore di toccare all’arrivo il mitico tabellone dell’OMEGA.

In tal senso si sprecano in sede di illustrazione del percorso le raccomandazioni (di stampo terroristico) degli organizzatori: per le gare internazionali di nuoto in acque libere, in sostanza solo per Olimpiadi, Mondiali e Europei, l’OMEGA mette a disposizione un unico esemplare, al mondo ne esistono solo due, si aggirano all’arrivo i responsabili dell’OMEGA ci raccomandiamo con voi trattatelo con cura altrimenti sono problemi seri.... a proposito! il tabellone sul quale poserete il palmo di una delle vostre mani proviene da Londra, direttamente da Hyde Park.

Ecco, non solo partiremo con il tuffo ma toccheremo il tabellone olimpico! E' un po’ come se ad un appassionato master dell’atletica, ad esempio un centista, venisse concessa la possibilità di partire dal blocco di partenza dello Stadio Olimpico di Londra dal quale ha sprigionato tutti i suoi cavalli motore Bolt. L’emozione è dunque alle stelle.

Il campo gara è bellissimo, finalmente – complice il mare quasi calmo - abbiamo il piacere di vedere delle boe gigantesche e all’arrivo abbiamo la possibilità di usufruire per la prima volta di docce con acqua calda, la temperatura esterna non è delle più miti ma tutti, presi un po’ dal contesto per noi inusuale, ci soffermiamo chi più chi meno in prossimità dell’arrivo per assistere a quelli dei vari compagni di squadra e amici e ad immortalare in foto l’attimo, tanto che alcuni di noi vengono bonariamente ripresi: “certo che siete curiosi, vi lamentate sempre delle docce, oggi che non solo le avete ma avete anche l’acqua calda state qui al freddo”. Ma l’emozione di essere lì in quel momento e in quel particolare contesto ha fatto scivolare al secondo posto tutto il resto.

Dovevamo esserci, siamo andati e di ciò non siamo pentiti anzi...
Laura Palasciano



 
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