chiudi
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
by
Giovanni Bozzolo
e-mail
Giglio 2013.
di raffaele gambigliani zoccoli
chiudi


16,2°
17,1°
16,5°

Giglio.
Prima gara della stagione.
Dovrei curare gli ultimi allenamenti, preparare la distanza, ma il momento più importante, giorno dopo giorno, è l'uscita del Bollettino del Mare, con una temperatura dell'acqua che non si schioda da:

16,8°
17,2°
16,7°

Nessuna voglia di nuotare col freddo, le gare degli ultimi anni mi sono bastate, ma il desiderio di ricominciare è troppo forte e così parto con Marika per la solita tirata - auto - traghetto - autobus - e quando finalmente arriviamo il colpo d'occhio su Campese è sufficiente a ripagare tutti gli sforzi. E non solo quelli del viaggio, ma - ne parlo con Sandro sul traghetto di andata - degli sforzi per allenarsi durante l'inverno per chi risiede in zone in cui le Società si dedicano solo alle gare in piscina, o degli sforzi - mi confido con Gianni sulla riva del mare - per convincere chi ci sta vicino che il nuoto di fondo non è solo lo sport più bello da praticare, ma è “sicuramente” quello più bello da vedere…

“18° gradi” è il responso di un giudice, ma l'acqua non sembra fredda e riesco persino a farmi una nuotata prima della partenza.

Per la gara siamo poco più di ottanta e dopo una veloce punzonatura senza gradita maglietta siamo pronti a partire. Il percorso è cambiato rispetto alle ultime edizioni, è stata aggiunta una boa vicino al lato sinistro e il consueto triangolo da compiere due volte in senso orario si è trasformato in una sorta di “rettangolo irregolare”.

In acqua (come ci avevano promesso) i giudici danno subito il fischio di partenza (bravi!) senza lasciarci gelare. Il mare è un olio, le boe sono facili da seguire (la prima è vicino a una piattaforma sulla costa, la seconda è nei pressi del faraglione, la terza vicina alla Torre, la quarta all'arrivo) e così parto all'estrema sinistra cercando di non prendere le solite botte. Alla prima boa intercetto Lorenzo seguito da un altro Master dalla cuffia blu, ma il mare è troppo bello e contro tutte le mie convinzioni continuo staccato di qualche metro dal resto del gruppo - un paio di volte devo anche correggere verso destra per evitare le rocce. Alla seconda boa Lorenzo e l'altro master sono sempre vicini e allora mi “rassegno” a seguirli e mentre il Guarenghi si da un gran da fare per ricucire con il gruppo successivo io mi godo semplicemente il mare, con una nuotata appesantita solo da un paio di zone gelate e da un master dalla cuffia bianca che all'inizio del secondo giro comincia a zigzagare nel gruppo - peraltro col tempo sono sempre più affascinato da questi esemplari zigzaganti, master che se riuscissero ad andare “dritti” guadagnerebbero decine di posizioni ad ogni gara.
Sull'ultimo lato lungo Lorenzo aumenta il ritmo - perdo il gruppo - mi do da fare per riprenderlo e quando finalmente mi riaccodo, poco prima dell'ultima boa, un crampo al polpaccio mi blocca. Penso al ritiro, ma mancano meno di duecento metri e provo a far finta di niente e a nuotare solo con le braccia.

In qualche modo riesco ad arrivare e termino settimo nella mia categoria, mentre gli altri modenesi hanno fatto un'ottima gara, Raffaele Riccò ha vinto negli M30 (arrivando terzo assoluto), Marco Affronte è secondo M50 mentre Nicola Fratti si rifarà il giorno successivo con il terzo posto M45 (e alla fine sarò l'unico modenese senza medaglie).

I cronometristi stilano le classifiche in un lapis e dopo il rinfresco arriva la premiazione per i primi tre classificati di ogni categoria.
Bellissima giornata - penso più tardi sullo sdraio - ancora più bella perché (per una volta) ho deciso di non ripartire e l'unica preoccupazione che mi aspetta è quella di scegliere il ristorante migliore per l'abbuffata serale.

 
chiudi