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Giovanni Bozzolo
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Trieste 2013
di maurizio morini
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Come da tradizione, gara a Trieste e poi ferie; e come da tradizione si parte alle 4 da casa.

Siamo i primi ad arrivare ma mi dicono subito che non si vince nulla. Piano piano arrivano tutti, i soliti di questa parte di Italia e anche diversi reduci dai Campionati Italiani in piscina, tra questi rivedo con piacere dopo un anno Cristina e Laura, Giada Claudio e il loro piccolo erede. L'organizzazione si lamenta per il "borin", per noi è vento; il mare non è' mosso ma c'è onda di vento. Il percorso è facile: un rettangolo con lati lunghi di circa 500 metri e il lato corto di circa 50, da fare TRE volte; in pratica un continuo girar di boe.

Ci siamo. Partenza con subito il primo lato lungo, in favore di onda. Bene la partenza la dovrei soffrire meno.

Mi posiziono sulla boa, c'è un poco di casino ma il mio obbiettivo e' di partire alla sinistra del gruppo e starci fuori. Sono molto fortunato, il gruppo parte e subito si porta alto rispetto alla traiettoria ideale, ma non basta trovo anche davanti chi come e sceglie strada perfetta. Sono in scia, su traiettoria perfetta, senza nessuno a "rompere" e vedo bene il gruppo che è largo. Con il mio traino arriviamo alla boa, dove ovviamente arriva anche il gruppo, e capisco che è andata benissimo.

Nel gruppo riconosco Enrico, Marco, Emidio e anche il mio amico "rivale" Gaetano. Considerato come partono questi direi che avere fatto meno strada mi ha consentito di essere con loro. Bene. Però nel caos del giro di boa perdo il mio pilota e non lo ritroverò più, peccato il passo era ottimo e non sono stato in grado di capire chi fosse per ringraziarlo del " passaggio".

Il gruppo e' molto grosso ci sono diversi agonisti, alcune donne e i master di seconda fascia; se ci si mette l' onda si capisce che le botte sono assicurate. Mi spiace ma a volte ho urtato anche Gaetano ma, primo dovevo sorvegliarlo da vicino e secondo certo non l'ho fatto per infastidirlo. Ricordo che il Gae è fresco Campione Italiano, e questo e' già di per se un motivo per indurimi a fare corsa su di lui.

Arriviamo subito alla boa da virare per il lato di ritorno, siamo contro onda, vedo che Gae non fatica a cambiare la bracciata al cambio di onda. Io invece fatico molto, penso che oggi sarà dura; ma raggiunta la boa di direzione a metà del lato sento che mi riprendo benissimo mentre Lui perde efficacia.

In questo primo giro studio bene i riferimenti a riva, pensando già che mi saranno utili alla fine.

Comincia il secondo giro, davanti sono sempre diversi a "legnarsi": io resto defilato e mi limito a controllare. Vedo che questo lato lo faccio bene e iniziò a pensare su come fare a portarmi a casa la vittoria di categoria contro un amico sicuramente in forma. Penso che all'ultimo giro forzerò il lato a favore e poi stringerò i denti sul lato dove fatico; mi sembra una buona strategia. Intanto giriamo la boa e siamo ancora contro onda, per almeno 200 metri fatico molto e Gae prende vantaggio nel gruppo. No la strategia non va bene. Però, come al giro precedente, da metà lato alla fine torno sotto e alla boa sono ancora con lui.

Ok cambio strategia, affianco Gaetano su questo lato e forzo portandomi verso la testa del gruppo, sperando di stancarlo un poco. Lato corto di riposo per prepararmi ad essere reattivo sulle prime bracciate del lato contro onda. Ancora una volta, faccio fatica, però sono in gara e, forse grazie al vento che è calato, sono a fianco di Gaetano già dopo pochi metri. A questo punto la svolta della gara.

Enrico rompe gli indugi e si porta deciso avanti. Con la rapidità di un pc analizzo i dati: due possibilità, una seguire Enrico il più possibile, due attendere che Marco parta per lo sprint breve ma irresistibile. Decido che seguire Enrico e' la soluzione più rischiosa, di solito le sue progressioni fanno veramente male. Ma è' anche l' unica possibilità per non portarmi Gaetano all' arrivo.

Mi metto in scia. Come supponevo c'è da faticare, mi viene la tentazione di mollare, è dura, ma guardo sulla riva e capisco che si tratta di faticare per 200 metri. Mi impongo di tenere duro. Lui però è una "bestia", molla solo una bracciata ogni 50 metri; che fatica. Mi giro per vedere dietro, so che lo posso fare solo una volta perché a questo ritmo non è possibile aggiungere questo sforzo. Vedo che ho due metri dagli altri. Temo non basteranno a contenere lo sprint di Marco, ma conto che possano bastare a battere Gae.

Intanto Enrico esita per alcune bracciate, e tra me mi dico "no dai non mollare portami all'arrivo". Lui mi "sente", e inizia lo sprint lungo finale. Sto bene, non gli mollo i piedi, anzi proprio gli sono sui piedi. Scusa Enrico ma non potevo mollarti.

A 5 metri dal traguardo vengo travolto da un agonista, grosso, ma poco educato visto che travolge "suo padre", con gli anni ci siamo. Ma va bene. Enrico, l'agonista, io, gli altri a seguire. Onestamente non so chi mi era appena dietro, all' arrivo ho avuto bisogno di un momento per riprendermi e non ho visto la serie di che era immediatamente dietro. Quando mi riprendo, eravamo tutti li, Enrico, Marco,Emidio,Laura e Gaetano.

Credo siano stati gli ultimi 200 metri più tirati che ho mai fatto in mare, ma grazie ad Enrico sono riuscito a battere l'amico Gaetano.

È chiaro che quando mi batterà lui non saremo più amici. Eh eh eh.

Esco dall'acqua ancora non lucidissimo e invece di restare ad aspettare Franca vado a farmi una doccia calda. Lei poi arriva e preoccupatissima e mi cerca: scusa, ma non ho ossigenato bene il cervello.... Doccia anche per Franca, saluti a tutti. Un grosso un bocca al lupo ad Elisa e Riccardo per Chioggia. È via verso la coda per le ferie in Croazia.

Mi dicono adesso che Chioggia e' saltata ancora una volta, certo che per chi spende soldi per viaggi, hotel ecc... Questi continui rinvii sono pesanti. Io ricordo anni fa che ogni organizzatore doveva prevedere alternativa. Ricordo che ad Ancona un anno l' organizzazione sposto' con i pullman 250 persone in una zona del porto a causa del mare grosso. Altri tempi.

Alla prossima
adesso ho fretta, vado a farmi un riposino all'ombra.


 
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