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Giovanni Bozzolo
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Punta Marina 2013
Di raffaele gambigliani zoccoli
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Per un motivo o per un altro in questi anni non sono mai stato alla gara di Punta Marina, nonostante sia la più vicina alla mia città.

“Ci sono le pulci” mi dicevano gli altri modenesi, al loro ritorno.
“Le pulci?” replicavo, e subito correvo su Wikipedia per capire forma e fisionomia di questo nuovo nemico marino, che in realtà è “solo” un minuscolo crostaceo.

A Punta Marina ritrovo molti conterranei - per i casi della vita con alcuni di loro ormai mi incrocio solo alle gare - ci sono Marco e Francesco oltre ad Antonio e Ruggero che faranno la gara di mezzofondo. Tanti altri modenesi non sono riusciti ad iscriversi, perché l’organizzazione ha chiuso inesorabilmente la starting-list al raggiungimento del numero prefissato.
Organizzazione a cui mi permetto di fare i complimenti. Non solo per la punzonatura veloce e la gradita maglietta - ma questo ormai riesce (quasi) a tutti - ma perché lungo la gara c’erano tante barche d’appoggio – e ci si sentiva più protetti; perché lungo i lati lunghi sono state aggiunte boe visibili di riferimento - questo è un accorgimento che facilita la gara ma viene ignorato da quasi tutti gli organizzatori - e per il riuscitissimo pranzo finale. Con nemmeno due minuti di attesa – in puro spirito romagnolo – gli organizzatori sono riusciti a mettere a sedere più di trecento persone, oltre a farci mangiare decine di squisite sardine alla griglia.

Il percorso della gara è un triangolo da compiere due volte in senso orario. Si parte dalla spiaggia del Bagno Baloo, ci si dirige verso Nord lungo il primo lato lungo, si torna alla base seguendo il secondo lato lungo mentre il lato corto sfocia direttamente sull’imbuto finale.
Nella gara di fondo partiamo tutti insieme ed è bello vedere tantissimi giovani affiancare il solito gruppo di master. Il mare, che quando sono arrivato era un olio, comincia ad agitarsi e diventerà sempre più mosso lungo la gara. Come a Senigallia partiamo in sessanta centimetri d’acqua, io comincio a darci dentro ma molti continuano a camminare (e a superarmi) per una cinquantina di metri, poi finalmente l’acqua cresce e si parte. La mia gara è senza grandi spunti, perché per tre quarti del percorso rimango inghiottito in un gruppo di almeno venti/trenta nuotatori. Più cerco di rimanere fuori da questo gruppo – anche per non prendere le solite botte – e più vengo risucchiato al suo interno. Col mare mosso stare in scia è quasi impossibile - e io mi limito a seguire due giovani atlete munite di fantastiche cuffie rosa, dal colore talmente fosforescente che è facile vederle anche tra le onde crescenti.
All’inizio dell’ultimo lato lungo il gruppo finalmente si sgrana, io rimango con le due ragazze e con un gruppetto di master di Prato tra cui riconosco Tommaso. Sono il più lento, comincio a perderli tra le onde sempre più alte, ma le ragazze deviano troppo verso riva e così riesco a riprenderle all’ultima boa, dopo che siamo stati tutti “attaccati” per un centinaio di metri da una colonia di pulci. Passata la boa i “campioni d’Italia” cominciano a darci dentro come matti, mentre io rimango incollato alle due ragazze che sembrano condividere la mia avversione alla fatica da sprint.

Un paio di minuti e al traguardo arrivano anche Marco e Francesco, ma nessuno di noi riesce nemmeno a sfiorare il podio (nel mezzofondo ci riuscirà invece un bravissimo Ruggero).

Bellissima gara con gran mangiata finale - oltre alle sardine, pane e salciccia! - sicuramente cercherò di ritornare anche nelle prossime edizioni!

 
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