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Giovanni Bozzolo
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Follonica 2016
di raffaele gambigliani zoccoli
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La gara di Follonica è una delle classiche che preferisco. Per prima cosa siamo in Maremma – e già questo sarebbe ampiamente sufficiente – poi nonostante il fondale sabbioso l’acqua è trasparente e cristallina – dopo le ultime due gare in Riviera oserei quasi dire “caraibica” – inoltre la gara precede la Byron ed è un ottimo test di avvicinamento alla competizione ligure; infine l’organizzazione rispecchia gli alti standard toscani di questa zona.

Quest’anno la location è cambiata rispetto alle edizioni precedenti e il punto di ritrovo è al campeggio Tahiti. Sulla spiaggia mancano purtroppo lettini e ombrelloni dello stabilimento balneare adiacente al vecchio ritrovo ma la pineta del campeggio è piacevole e permette di riposarsi all’ombra di una stupenda macchia mediterranea.

La giornata è calda e al mio arrivo il mare è calmo e tranquillo. Punzonatura veloce con gradita maglietta e siamo già pronti per partire. Il percorso è un rettangolo largo da compiere due volte in senso orario e in ognuno dei due lati lunghi – che corrono paralleli alla spiaggia – viene sistemata una boa di direzione (bravi!). La partenza è unica per tutti i centotrenta iscritti.

Visto che è l’ultima gara in cui è possibile fare qualche punto (alla Byron ci sono troppi big) parto sostenuto e come sempre ai margini del campo di gara. Non sono neanche partito che subito comincia la gara nella gara, con un vero e proprio zig-zag tra banchi di enormi meduse bianche.

Alla fine del primo lato riconosco le cuffie di Valentina ed Emiliano. “Sono in un buon gruppo” penso e mi accodo per riposarmi e godermi il mare. Ma nonostante l’assenza di onde sembra impossibile stare in scia senza dare fastidio a chi mi precede - continuo ad ondeggiare senza motivo - e allora mi accodo in una sorta di “scia lunga” a quattro/cinque metri dall’ultima cuffia di un foltissimo gruppetto dove continuo a riconoscere Emiliano. Nuotando “distanziato” riesco anche a evitare le meduse che compaiono improvvisamente lungo il campo di gara. Nell’ultimo lato corto della gara riesco a portarmi a ridosso del gruppo e vedo davanti a me Giuseppe del Nuoto Grosseto.

“Sono riposato” mi dico, “vuoi vedere che…” e mentre azzardo il sorpasso contro uno dei master più esperti del circuito lui è già dieci metri avanti a me. Bisogna sempre portare rispetto, penso sconsolato mentre lo vedo allontanarsi verso il traguardo! Anche Francesco mi supera all’arrivo, mentre in spiaggia Roberto e Stefano sono già asciutti e in un lapis arrivano Marco, Jessica, Matteo e Andrea.

Non facciamo nemmeno in tempo ad asciugarci che gli impagabili giudici toscani sono già pronti con le classifiche e a seguire ci attendono le premiazione e un ricchissimo buffet.

Al pomeriggio provo a fare anche la mezzofondo – sempre in ottica pre-Byron - e all’arrivo ingaggio uno sprint all’ultima bracciata con Salvatore e questa volta riesco finalmente a vincere - ma solo perché ho qualche annetto in meno...

Ottima giornata e ottima organizzazione penso la sera mentre sono in colonna in A1 - perché se nelle gare riesco sempre a evitare la bolgia delle bracciate grazie alle mie partenze intelligenti (e defilate), in auto non sempre riesco ad evitare la code. Tuttavia sono tranquillo, visto che ho ufficialmente deciso che la prossima volta rinascerò in Maremma e le code – a quel punto - le faranno finalmente gli altri!

 
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