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Giovanni Bozzolo
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Pensieri contro...corrente
di Marco Baldari
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Ieri pomeriggio, dopo l'ennesima nuotata contro-corrente per meta' del bellissimo percorso di Castiglione della Pescaia, mi sono soffermato a fare due semplici conti, che penso possano essere di interesse generale per tutti i nuotatori, come lo sono stati per me.

Avendo da sempre avuta la sensazione che nuotare contro-corrente parte di un percorso aumenti la differenza di performance dei nuotatori, ho provato a verificarla.

Orbene: nel Mediterraneo, le correnti abitualmente oscillano tra gli 0,5 e gli 1 nodi.

Per semplificare al massimo il problema, ipotizziamo di dover nuotare andata-ritorno tra due punti (A e B), distanti tra loro 1 Km., in assenza ovvero in presenza di una corrente perfettamente contraria/favorevole (andata/ritorno), e prendiamo due nuotatori:

M : un nuotatore molto modesto (tipo il sottoscritto), che nuota mediamente a 3 km/h.
V : un nuotatore valido (ma non eccezionale), che nuota mediamente a 4 km/h

Orbene, se vi fate i conti (facilissimi), vedrete che:

In assenza di corrente:
V completa il percorso in 30 min, M lo fa in 40 min. (dunque M ci mette il 33% piu' del tempo di V)

In presenza di discreta corrente contraria/favorevole (1 km./h):
V completa il percorso in 32 min., M lo fa in 45 min. (dunque M ci mette il 40,6 % piu' del tempo di V)

In presenza di notevole corrente contraria/favorevole (2 km./h):
V completa il percorso in 40 min., M lo fa in 72 min. (dunque M ci mette l' 80 % piu' del tempo di V !!!)

Ne derivano le seguenti conclusioni di ordine generale:

  1. In un "percorso chiuso" la presenza di corrente tende comunque a rallentare i nuotatori;
  2. La presenza di corrente contraria in un tratto di percorso, specie se la corrente contraria e' notevole (dunque prossima al nodo) ingigantisce la differenza tra le prestazioni dei nuotatori.
  3. Per un nuotatore modesto, la presenza di notevole corrente contraria in un tratto di un percorso penalizza notevolmente la sua prestazione rispetto a nuotare in assenza di corrente; per un nuotatore veloce le differenze sono minori. Negli esempi sopra riportati, per M la differenza di prestazione rispetto a se stesso e' dell' 80% (passa da 40 a 72 minuti); per V tale differenza e' solo del 25 % (passa da 30 a 40 minuti). E, naturalmente, la corrente influisce via via di meno al crescere della velocita' "di base" del nuotatore.

Dunque quelli che - come me - vanno piano, non devono scoraggiarsi quando, nuotando con mare difficile, finisce che ci mettono il doppio dei colleghi che normalmente vanno un po' piu' forte. Non e' il caso di appendere il costume al chiodo: dipende semplicemente dalla cinematica !!

Saluti cordiali
 
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