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Giovanni Bozzolo
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Castiglione della Pescaia 2017
di raffaele gambigliani zoccoli
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E finalmente arriva giugno, finalmente arrivano le gare in Toscana e finalmente quel lungo palleggio del proprio corpo in una vasca da venticinque metri – avanti/indietro, indietro/avanti, avanti/indietro - comincia (forse) ad avere un senso.

In verità ero in fermento da un paio di mesi; da qualche parte avevo letto della novità sulle gare a bassa temperatura e visto che non mi vedevo a nuotare tutto imbottito di neoprene avevo cominciato a stolkerare gli amici toscani:

“Nazzareno…” (gli avevo scritto in un social ad inizio aprile)
“…”
“Secondo te...”
“…”
“Quanti gradi ci saranno a Castiglione?”
“…”
“Avremo bisogno della muta?”
“(e che cribbiolina ne so?)” avrebbe voluto rispondermi e invece si era limitato a una replica anglosassone: “Non so… è un po’ presto… vedremo…”

E così (finalmente) arriva giugno e quando arrivo sul campo di gara il mare è un olio – tanto si alza sempre, penso – e fa così caldo che la muta è solo un brutto ricordo.

Punzonatura veloce con sacca in omaggio e siamo già pronti a partire. Il percorso è il consueto rettangolo da compiere due volte in senso antiorario, con il primo lato lungo che costeggia la riva e il ritorno parallelo verso il mare aperto. Contro le mie previsioni le condizioni climatiche sono ideali, poca onda e poca corrente (ci sarà da ballare solo nel primo lato corto verso il mare aperto). Le enormi meduse bianche del tirreno ci sono, ma si godono la nostra nuotata dal fondo del mare.

Per una volta mi allineo davanti e parto forte seguendo un gruppo di giovani agoniste dalla cuffia bianca. Sto con loro per tutto il percorso cercando di non perderle e di godermi il mare insolitamente trasparente per Castiglione. Un paio di volte le supero involontariamente ma loro ripropongono subito la gerarchia asfaltandomi da tutte le parti.

Sto bene, ho nuotato con delle piccole agoniste e ho pure sprintato nell’ultimo lato corto – penso soddisfatto mentre taglio il traguardo - questa volta la classifica mi darà ragione - e invece quasi tutta la mia squadra - Marco, Rossano, Stefano & Stefano - è già asciutta e in un lapis arrivano anche Robby, Manuela, Jessica e Andrea.

Ampio buffet seguito dalle premiazioni per tutte le categorie e dal rinomato pasta party. Se si aggiunge l’ampia distesa di ombrelloni riservata gratuitamente agli atleti e alle loro famiglie (quasi un unicum nel circuito) l’organizzazione è come sempre perfetta, unico neo ma solo per il sottoscritto che soffre di disposofobia da maglietta – Marika è esasperata dai nostri armadi straripanti di stoffa – è la bellissima maglietta riservata (sic) solo ai nuotatori delle gare più corte.

Al pomeriggio la mia squadra riesce finalmente ad andare a medaglia con Manuela assieme a Benny e Domenico miei “conterranei” di Formigine.

Per una volta decido di godermi la spiaggia e rimango fino a pomeriggio inoltrato, così mi sciroppo quattro ore per il ritorno e tra un chilometro e l’altro penso che fra pochi giorni sarò un’altra volta in Toscana – avanti/indietro, indietro/avanti questa volta in automobile - per la perla del Giglio.

Come sempre un grazie agli organizzatori e ai giudici toscani!

A presto!
Raffaele

 
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