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Giovanni Bozzolo
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Laigueglia 2018
di raffaele gambigliani zoccoli
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Ultima nuotata della stagione e per una volta inverto gli addendi e comincio con i grazie – a Marika che anche quest’anno è stata paziente e mi ha permesso di “giocare” tante volte col mare – a Giovanni, che per qualche motivo da tanti anni pubblica questo diario - ai compagni della Sea Sub, che alle mie bracciate senza nessuna velleità di classifica (sic) hanno aggiunto negli ultimi tempi l’adrenalina della competizione a squadre – a Renato, che ci regala sempre bellissime foto - agli organizzatori e ai giudici senza i quali non ci sarebbe tutto questo e infine a tutti quegli amici del mare vicini e lontani che incrocio nei magnifici scenari del nostro paese.

Laigueglia è uno di quei “magnifici scenari” ma ha il terribile difetto di essere molto lontana (almeno per me) e così la sera prima mi avvicino andando a dormire a poco prezzo in un paesino del tutto sconosciuto e dal nome vagamente inquietante: “Orco Feligno”. E se non dovessi parlare della gara – altrimenti Giovanni avrebbe finalmente la scusa di tagliare questo diario – ci sarebbero un sacco di aneddoti sull’esperienza Feligna - a partire dal casello dove quando arrivo trovo un’unica uscita senza telepass e visto che trecento chilometri prima sono entrato col telepass mi chiedo:

“e adesso?”

ma a risolvere tutto spunta un casellante molto gentile, che tirato giù il finestrino guarda il mio inutile telepass e alza la sbarra (non a mano, l’elettricità è arrivata anche qui) – e poi il giorno successivo, sempre al casello, io entro e mi aspetto i due soliti cartelli verdi che ti chiedono dove vuoi andare (in questo caso Ventimiglia o Genova) e invece a Orco Feligno non ti chiedono proprio un belìn di niente perché il casello è monodirezionale e hanno già deciso che tu vuoi andare a Genova.

Basta, dopo aver capovolto gli addendi, divagato sugli Orchi e aggiunto chilometri al mio viaggio per caselli monodirezionali arrivo finalmente a Laigueglia, dove manco dalla dieci chilometri di due anni fà. Ma mentre nel 2016 il mare era impetuoso (tanto che dopo sei chilometri di schiaffi mi ero ritirato) questa volta l’acqua è un olio e la giornata è talmente calda da farti pensare di essere in luglio con l’estate ancora tutta da fare (sic).

In spiaggia ritrovo Patrizia e Rossano che hanno deciso di partire all’alba aggiungendo 700 chilometri alle fatiche della nuotata. Punzonatura veloce con gradita maglietta e siamo pronti per partire. Il percorso non è più la magnifica traversata in linea da Alassio a Laigueglia delle prime edizioni ma il consueto rettangolo da compiere due volte in senso antiorario, con partenza nella spiaggetta alla sinistra del molo e il primo lato lungo diviso a metà dall’imbuto dell’arrivo. Lungo ogni lato gli organizzatori (bravi!) hanno aggiunto due boe di direzione e questo – insieme al mare tranquillo – permetterà di nuotare senza nessuna difficoltà di orientamento lungo tutta la gara.

A partire siamo meno di sessanta e quando finalmente il gruppo si grana mi trovo a seguire un trio dei Nuotatori Genovesi, nell’ordine Guido, Claudia e Mauro. Sono tutti di un’altra categoria rispetto a me e per riuscire a non perderli nuoto tutta la gara come se non ci fosse un domani pestando e ansimando come un ragazzino alle prime armi. Ogni tanto li perdo ma l’acqua è talmente limpida (e bella) che riesco a “seguire” le bolle anche da lontano. A cinquecento metri dall’arrivo la testa mi ordina di staccarmi – non ce la faccio proprio più - e così li lascio andare e avanzo fino al traguardo in completa e solitaria agonia. Guido e Claudia saranno poi squalificati per aver sconfinato nell’imbuto, decisione ineccepibile da regolamento ma sarebbe bastato avvertirli visto che potevano ricominciare l’imbuto senza perdere posizioni – nemmeno la mia che come sopra agonizzavo come un bradipo molto più dietro.
Nel gruppo successivo arriva Rossano e poco dopo anche Patrizia che vince la sua categoria (brava!).

Finita la gara ci aspetta uno dei buffet più ricchi del circuito con focaccia ligure, lasagne di carne (ottime e detto da un modenese c’è da crederci!), lasagne di pesto, birra e una quantità infinta di dolci. Per i primi arrivati (oltre che per alcuni estratti a sorte) ci sarà un ricco pacco vittoria.

I ringraziamenti li ho già fatti - ma un plauso voglio comunque farlo agli organizzatori di Laigueglia, come sempre una delle gare più belle del circuito - e come tutti gli anni non mi rimane che augurare che il monotono cloro che ci accompagnerà per tutto l’inverno potrà presto essere sostituito da altre nuotate in acque libere.

a presto

raffaele.gambigliani@gmail.com

 
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