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Giovanni Bozzolo
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Castiglioncello
di raffaele gambigliani zoccoli
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FINalmente.

Sono passati due anni dalla mia ultima gara di fondo, due anni in cui il mondo e' cambiato e in cui, tra mille problemi piu' importanti, e' stato molto difficile nuotare, tra decreti non sempre comprensibili (se prima nuotavo quasi sempre da solo perche' con la pandemia devo nuotare insieme a quattordici persone?...) e un settore, quello delle piscine e delle Societa' Sportive di nuoto, che gia' aveva enormi problemi economici senza bisogno dei danni collaterali del virus. Due anni dicevo, ma (finalmente) riesco a iscrivermi a una gara della FIN e per di piu' nell'amata Toscana, a Castiglioncello, per la prima edizione del Trofeo Cala de' Medici.

Arrivo presto, in tempo per vedere Marco e Andrea a medaglia nella gara di mezzofondo, e comincio a rivedere tante belle facce. 'Toccate di gomito', sorrisi e con tanti e' sufficiente una parola per descrivere questi due anni: 'finalmente'!
Punzonatura assolata (davvero non ho invidiato i giudici) con gradita maglietta e siamo (finalmente) pronti per nuotare. Si parte dalla spiaggetta a ridosso del porticciolo - il percorso e' un triangolo da percorrere quattro volte (sic) in senso antiorario, con il primo lato che corre lungo Nord, il secondo che muove verso il mare aperto e il terzo che ci riporta alla partenza. Le condizioni di gara sono perfette - almeno per me: mare piatto, acqua a venticinque gradi e niente meduse (ne avvistero' solo una alla boa piu' esterna).

Visto che siamo meno di ottanta i giudici optano per un'unica partenza e con tutte quelle boe di virata l'obiettivo del primo giro e' solo quello di non rimanere imbottigliato nel traffico. All'inizio del secondo passaggio il gruppo (finalmente) si sgrana e mi accodo a un gruppetto di sette/otto master in cui riconosco Giampaolo, Mauro e Corrado. Nell'ultimo lato del secondo giro il battistrada sbaglia direzione e quando cominciamo a vedere il porto gli organizzatori ci circondano e a forza di fischi ci riportano sulla retta via. Proseguo tranquillo fino al quarto giro - godendomi tra l'altro un mare stupendo - quando mi arriva una manata involontaria sugli occhialini che mi spinge a sprintare con un chilometro di anticipo.

Quando arrivo la sensazione e' che avrei nuotato anche di piu' (tra gli agonisti un ragazzo deve aver pensato la stessa cosa visto che si e' fatto un giro in piu') e mentre guardo i pochi che devono ancora arrivare l'unica cosa che mi auguro e' che non debbano passare altri due anni prima di fare un'altra gara. Anche Cristina e' andata a podio e sono quindi l'unico modenese a vivere la giornata in perfetto stile decubertiano, almeno me la vendo così...

Come sempre un plauso agli organizzatori (tante barche, bravi!) e ai giudici (le classifiche come sempre in Toscana escono in un lapis) e questa volta concludere e' ancora piu' facile, visto che tutta la giornata e' stata scandita da una parola soltanto: FINalmente!

Raffaele

 
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