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by
Giovanni Bozzolo
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Traverlonga 2012
sensazioni da partecipante
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Che dire....anche quest'anno ci siamo riusciti...siamo riusciti nell'intento di dare a tutti ...marziani....agonisti....semplici amatori del nuoto nel lago o cosiddetto in acque libere....curiosi...amici....comuni mortali ...la possibilità di passare una stupenda giornata di sport, di svago, di amicizia, di nuove conoscenze e per chi ha fatto la Traverlonga, la possibilità di attraversare a nuoto per 14 km...tutto il nostro fantastico Lago d'Orta....(FANTASTICO E' DIRE POCO) la possibilità di misurarsi con se stessi...per ognuno di cercare di capire quali possono essere i propri limiti, fisici e non solo....la Traverlonga è anche una "competizione" nella quale gioca moltissimo la testa...la voglia di andare avanti ...la voglia di arrivare ...la voglia di dire ...."ce l'ho fatta"...indipendentemente dal tempo ottenuto.....

In questa "competizione", che è e resterà sempre una "gara" a livello amatoriale, credo che calzi a pennello il motto che dice: "l'importante è arrivare".

Non è semplice, non è facile, parti e sembra che tutto funzioni, che tutto vada via liscio, non hai problemi, le braccia rispondono, le spalle anche, le gambe... tutto il corpo...

C'è chi parte più forte (forse i meno esperti)... chi più tranquillo perchè è consapevole degli sforzi che devono ancora arrivare....

Arrivi al primo rifornimento, a Crabbia (5,2 Km.), e ti dici "bene, non sono ancora stanchissimo... dai che questa volta sto bene".... vai avanti, altri 4 km prima del secondo rifornimento, e guardi avanti e quel promontorio di Orta non è proprio cosi vicino come sembra e allora cominci a pensare: "ma questi 4 km....mi sembrano lunghetti....bah!!!non si saranno mica sbagliati..." …

E piano piano si avvicina Orta, l'agognato secondo rifornimento. Una sete bestiale.... finalmente puoi bere: liquidi, magari un gel energetico che probabilmente non serve a niente, ma quantomeno ti fa credere di avere bevuto la pozione magica che adesso ti farà volare.....

E poi via e ti rilanci subito per l'ultimo tratto, bracciata dopo bracciata.

Ti rendi subito conto che quella pozione magica (il gel) non era cosi magica.... le spalle cominciano a far male e mancano ancora 4,5 km.... Le articolazioni dei gomiti fanno male, le mani fanno male, la schiena fa male. Non sei più lo stesso del primo tratto; cominci a chiederti “ma chi me lo ha fatto fare ?????????” Cominci a pensare “basta!e se adesso mi fermassi ??? noooo… c(bip)o .... non devo mollare! dai! forza! dai, devo andare avanti”. Ma manca ancora una vita. Segui le boe, cominci a contarle, anche se ormai cominci veramente a dare i numeri: 5... 6.... 7... passi il cancello di Imolo, vedi la boa 8 e vedi il promontorio e quella che per noi è la “casa" /darsena Paini.

Lo vedi, si, ma è sempre là, non si avvicina mai. Hai sete; tanta sete. E allora ogni tanto una sorsata di lago non guasta. Vai avanti solo per inerzia, oramai le braccia girano da sole, senza forza, senza spinta. E’ UN MOTO PERPETUO. Ma ti portano avanti; piano piano ma vai avanti. Cerchi di non guardarlo, quel promontorio, cosi la prossima volta che alzi gli occhi ti sembrerà più vicino.

Forse ci sei. E'cosi, ci sei.”adesso sono arrivato????.... nooooo... C(bip)o, ma dov’è il Lido ? non lo vedo, eppure era li quando siamo partiti per andare a Omegna”. Intanto le braccia vanno avanti da sole, sembrano due pale di quei vecchi battelli che solcavano le acque del Missisipi nell’800 nei racconti di Mark Twain. Ma le vecchie pale ti portano avanti, ed ecco che la in fondo scorgi qualcosa. Si sembrano le bandiere del Lido! speri almeno che lo siano. Poi la visuale diventa sempre più nitida e non è un miraggio! c(bip)o! il Lido! ”ci siamo è fatta”.

La gioia comincia a pervadere tutto il tuo corpo, la mente. Ti senti un eroe. Dai è fatta. In testa tanti pensieri: c’è chi ha la figlia o il figlio, la moglie o la fidanzata, gli amici. Tutti li per te. Quando esci per un attimo sarai il loro eroe. E lo sei veramente, un eroe.

Il Lido si avvicina. E metti sempre più carbone nei motori per far muovere le pale più velocemente. Ti sembra di andare come un razzo. Ma è solo una sensazione, perchè gli ultimi 500 metri sono lunghissimi, infiniti. L’ARRIVO CHE NON ARRIVA. dai... dai... spingi... Ci sei! passi la boa numero 10, 50 metri: ”adesso sprinto, gli faccio vedere che sono forte”. Adesso puoi permetterti di fare il gallo. Ormai ci sei. Le ultimissime braccate, anche perché il il carbone è finito e gli ingranaggi delle pale ormai scricchiolano... ma E’ FINITA. Appoggi i piedi: si! è vero!!!!!!!!!! Tocchi il fondo, puoi finalmente alzarti e avere quell’attimo di gloria con lo speaker che inneggia al tuo nome, la gente che ti applaude. BRAVO!! GRANDE!! E’ VERAMENTE FINITA. SEI UN EROE.per i tuoi figli, per i tuoi famigliari, per gli amici... ma soprattutto per te stesso.

L’anno prossimo ?????????????? uhhhhhmmmmm adesso non ci vuoi pensare. Sei troppo stanco, non sai da che parte sei girato. Ma di sicuro tra qualche giorno la voglia di ripeterti tornerà. E' come una droga, la TRAVERLONGA. E' una droga fantastica. Dovrebbero impararlo tutti. Il nuoto è una droga fantastica..........

 
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