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Giovanni Bozzolo
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Caorle 2013
di alessandra stener
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Questo sabato sono stata a Caorle, con l’intento di provare a fare tutte e due le gare, la 5km e la 3km.

Una volta punzonati, “vestiti” e “incremati” attendiamo la partenza dei 600m riservati agli amatori. Noi dovevamo partire alle 11:00, ma ci viene comunicato non troppo tempestivamente che ci sarà un ritardo per la mancanza dell’ambulanza.

Abbiamo aspettato due ore e, quando di ambulanze ne sono arrivate ben due, ci viene detto che i giudici devono annullare la gara in quanto era trascorso troppo tempo dall’orario fissato per la partenza ( ma non si poteva rinviare più tardi e basta? Tante volte, per le condizioni avverse del mare, si è rinviata la partenza magari al pomeriggio… ).

Alla 3km del pomeriggio c’è un sacco di gente e si parte scaglionati, con in più una batteria “0”, formata da quelli che erano iscritti solo alla 5km, per consentire loro di nuotare comunque. Ciò purtroppo creerà non poche difficoltà agli organizzatori per la redazione corretta delle classifiche, in aggiunta ai noti problemi/contestazioni che accompagnano ogni anno l’uscita delle classifiche a Caorle.

Dopo l’insuperabile “scartozz” di calamari fritti ( da solo vale il viaggio ), iniziano le premiazioni.

Ho partecipato a tutte le tappe del Circuito Alto Adriatico ( Monfalcone, Grado, Trieste e Caorle ), ma, purtroppo, noi atleti presenti in tutte le gare veniamo suddivisi durante la premiazione in un modo incomprensibile ( certi sono più simpatici di altri forse? Io di solito arrivo a toccare tra gli ultimi, forse per questo, penso… ): un gruppetto di alcuni, chiamati per primi, riceve una bella targa ricordo; il gruppo più numeroso, chiamato solo dopo le varie rimostranze di alcuni di noi, anche “forti”, riceve o un sacchetto di noci ( le donne ) o una bottiglia di bellini ( gli uomini ).

Sono un po’ delusa per questa disparità di trattamento, non per il premio in sé ( tra l’altro uguale all’anno scorso: ndr ).

Scopro inoltre che per la premiazione della classifica dell’Alto Adriatico hanno cambiato ancora le regole del gioco: inizialmente, per entrare in questa classifica, occorreva partecipare a due gare di fondo e tre di mezzofondo, poi a una di fondo e due di mezzofondo e infine bastavano due di mezzofondo. Che confusione! Restano purtroppo fuori molti di quelli che erano riusciti a portare a casa la pelle nel mare di Grado. Peccato!

Quasi quasi prossimo anno, invece dell’Alto Adriatico, proverò a partecipare a qualche gara di ow nella vicina Croazia. Molti amici già lo fanno e ne sono entusiasti.

Saluti, Alessandra Stener

 
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