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by
Giovanni Bozzolo
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San Terenzo

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Il Trittico piace ai modenesi e così con Stefano, Massimo e Daniele organizziamo una gita di altri tempi alla volta di S.Terenzo.
Alle mie condizioni:

“Partiamo presto!”
per evitare di impazzire per il parcheggio, sennonché – anche se arriviamo che sono appena le dieci – “La Vallata” è già strapiena e veniamo graziati solo da una bagnina del Cicci Rolla, che ci concede di entrare nel parcheggio della piscina.

“Pranziamo presto!”
la seconda condizione - per evitare di fare il solito ruttino durante la gara - e alle undici e mezzo siamo già a tavola, insieme a Francesco, uno dei tanti modenesi che non è riuscito ad iscriversi perché ha mandato la mail oltre “il tempo massimo” - e come accaduto a Punta Marina l’organizzazione è stata inflessibile.
Dopo aver divorato gli spaghetti allo scoglio - il miglior integratore pre-gara possibile - in zona punzonatura (con gradita maglietta) ritroviamo anche Stefano e Jessica, insieme ad altri modenesi che non conosco (bene! il giro si sta allargando) e ad altri ancora che sono venuti a fare la nuotata di beneficienza “Due bracciate per Lorenzo”.

Al via siamo in duecento con tre partenze distinte: agonisti nella prima, master sino agli M40 nella seconda, tutti gli altri nella terza.
A causa di una frana che ha interessato la spiaggia antistante a San Terenzo il percorso – un rombo da compiere due volte in senso orario - è leggermente cambiato rispetto alle ultime edizioni: si parte dalla spiaggia principale di San Terenzo, ci si dirige alla seconda boa posta verso Lerici in località Erbetta, si nuota verso il largo e si chiude il rombo con una boa posta verso la spiaggia di Marinella. Come per le ultime edizioni la boa verso Lerici è completamente oscurata dalle imbarcazioni – nell’impeccabile organizzazione di Massimo Questa (bravo, come tutti gli anni!) questo rimane un ostacolo insormontabile….

L’acqua è freschina e in partenza rimango completamente isolato sul lato destro del gruppo. Il mio solito espediente per non prendere botte per una volta si rivela efficace, perché la seconda boa, quella “invisibile” dietro le barche, è molto più a destra del previsto e così prendo involontoriamente una traiettoria ideale. Alla boa fantasma mi ricongiungo al grosso del gruppo e visto che davanti mantengono un ottimo ritmo mi accodo per tutto il resto del giro. Sul fondo si intravede qualche enorme medusa bianca e verso la fine del primo giro vedo sfilare a venti centimetri dal mio naso anche una delle terribili meduse viola.
All’inizio del secondo giro il gruppo si sgrana, io rimango con due master del Prato e una cuffia gialla del ValdiMagra. Resto in scia ma poi vedo che le mie lepri rimangono troppo spostate a sinistra come nel primo giro. A cinquanta metri da noi c’è un altro gruppetto (altre due cuffie del Prato) e così provo a scattare seguendo la traiettoria sulla destra.

Rimango solo, giro la boa fantasma ma il distacco con quelli davanti rimane inalterato, non riesco a prenderli e per di più il mare si è alzato ed è sempre più difficile vederli. In qualche modo arrivo alla terza boa, sono sempre da solo e sempre con lo stesso distacco, da dietro nessuno mi raggiunge ma davanti ricomincio a vedere le due cuffie del Prato e provo nuovamente ad accellerare, ma sembra davvero impossibile riprenderli, sono sempre a cinquanta metri e ci rimarrebbero se a un certo punto non venissi asfaltato dai primi M45-M50, partiti quindici minuti dopo di noi. Decido di approffitarne, giro la quarta boa e per un tratto che mi sembra infinito riesco (quasi) a tenere il loro ritmo e ad accodarmi alle due cuffie del Prato. Tiro il fiato ma quando arriviamo all’imbuto ne ho ancora e riesco persino a vincere il minisprint finale.

Un paio di minuti e arrivano anche Stefano e Jessica (brava, terza di categoria!), che come due piccioncini hanno fatto la gara insieme, poi – dopo un acquazzone improvviso che ci risparmia la fatica della doccia - arrivano Daniele, Massimo e Stefano.

Anche se ho fatto una bellissima gara non vado oltre il decimo posto di categoria e forse ha ragione Maurizio Morini quando mi dice che ho una tecnica imbarazzante e che dovrei trovare un altro sport… Ma dove lo trovo uno sport altrettanto bello?

“Ripartiamo presto!”
la mia ultima condizione. E così aspettiamo il buffet e i modenesi che hanno fatto la gara per Lorenzo ma non aspettiamo le premiazioni, e tra un commento e l’altro sulla gara appena conclusa muoviamo lentamente verso casa.


 
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