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Giovanni Bozzolo
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Palmaria 2018
di raffaele gambigliani zoccoli
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Quest’anno la stagione di fondo ci regala un’anteprima in maggio – un mese che mi ricorda le gare a Marina di Grosseto, con il freddo che non ti mollava dalla prima all’ultima bracciata. Nel frattempo però il regolamento è cambiato e la muta è permessa fino ai venti gradi centigradi.

A Portovenere arrivo presto con la famiglia e la giornata si preannuncia splendida con mare tranquillo. A partire siamo oltre duecento ma la punzonatura è veloce con la consueta (gradita) maglietta. Nell’attesa dell’imbarco per l’isola incontro “tante belle facce” e dopo cinque anni persino Lollo Guarenghi che in gara non dimenticherà l’antica abitudine di starmi davanti. Non vedo invece i campioni d’Italia, qualcuno mi sussurra che dopo le fatiche del 2017 si prenderanno (forse) un anno sabbatico.

Alle dieci e trenta arriva la comunicazione ufficiale che una delle rilevazioni dei giudici è stata di poco inferiore ai venti gradi e allora (quasi) tutti cominciano a sudare per infilarsi la muta. Raggiungiamo l’isola con il traghetto e purtroppo aspettiamo oltre un’ora sotto il sole (con la muta) prima della chiamata e questo è l’unico neo di un’organizzazione altrimenti perfetta.

Il percorso è facile, dobbiamo girare l’intera isola della Palmaria in senso orario – guardando verso Nord - e tenendo alla nostra destra le sei boe di direzione, con arrivo a Portovenere.

Visto che siamo tanti mi defilo all’estrema sinistra e dopo lo start la mia gara è a due facce: nei primi tre chilometri una vera agonia, sono incapace di nuotare con la muta e comincio a zigzagare mentre interi gruppi che non riesco a tenere mi sfilano - a metà della gara comincio a capirci qualcosa, la muta diventa “sopportabile” e nuotando in solitario riesco a recuperare parecchie posizioni.

All’arrivo sono piuttosto “cotto” ma almeno con la muta il freddo è stato accettabile; per gli agonisti Jacopo è arrivato in nona posizione assoluta mentre per i master Marco si sta già scaldando al sole e in un lapis arrivano Rossano, Stefano, Jessica (seconda in categoria), i due Andrea, Steve, Cristina (terza in cat.), Antonio, Patrizia e Anna (terza in cat.).

Togliere la muta si rivela più difficile del previsto ma per fortuna la possiamo abbandonare in vista delle prossime gare. Un grazie agli organizzatori, che con il sito e la pagina fb ci hanno fornito informazioni prima e dopo la gara e che hanno affrontato al meglio gli aspetti tecnici della competizione - le boe erano visibili e c’erano numerose imbarcazioni a supporto - e come sempre ai giudici.

A presto (per le gare toscane, le mie preferite!)
Raffaele

 
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