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Giovanni Bozzolo
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Castiglione 2018
di raffaele gambigliani zoccoli
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Giugno ci regala una lunga serie di gare toscane – tutto il calendario 2018 sembra perfetto per chi abita al centro-nord con gli organizzatori che sono riusciti (finalmente) a regalare una fantastica continuità a noi nuotatori – e con la famiglia programmo una settimana di pausa dal lavoro per godermi le mie spiagge preferite.

Il lunedì antecedente le ferie mio figlio si ammala – e te pareva – e quando a metà settimana comincia a star meglio io gocciolo dal naso con un preoccupante inizio di mal di gola.
“Non farai mica le gare in queste condizioni” cominciano a sibilare – a turno – moglie-mamma-suocera - anche le nonne si unirebbero se ci fossero ancora – “non vorrai ammalarti e rovinarti la settimana di vacanza!”
“Tranquille” ribatto tra un kleenex e un altro: “so quel che faccio!”

E così arriva il week-end e per una volta entro al Bagno Balena di sabato e mi godo dalla spiaggia la gara di mezzofondo con gli atleti che escono ghiacciati dall’acqua. Non so se dopo tutti questi anni qualcuno legge ancora il mio diario, ma vorrei subito tranquillizzarlo: non intendo ripetermi e quindi non annoierò nessuno dicendo che Castiglione è la mia gara preferita, che l’organizzazione di Giuseppe, Nazzareno e compagni è perfetta; non dirò niente della distesa di ombrelloni gratuita per gli atleti e i loro famigliari, del ricco buffet a fine gara, della gradita maglietta, del pasta party a fine della gara di fondo, delle tante barche a seguire la gara (che quest’anno ripescavano i più freddolosi a grappoli) e di quel magnifico imbuto che nemmeno il più miope dei concorrenti sbaglierebbe. Tranquilli quindi: quest’anno non mi vedrete sprecare nemmeno una riga per ringraziare gli organizzatori!

La mattina della gara di fondo il mio naso continua a gocciolare e la temperatura dell’acqua non è migliorata dal giorno precedente, anzi la rilevazione dei giudici è di 19,5 gradi centigradi con facoltà all’uso della muta (e chi l’ha portata?). Fortuna che mia moglie è ancora a dormire e così decido di provarci lo stesso, soffrirei troppo a guardare la gara dall’ombrellone, tanto nessuna delle sibilanti può vedermi (tranne le nonne da lassù)!

Il percorso non è cambiato rispetto alle edizioni precedenti, un rettangolo da compiere due volte, con il primo lato lungo da compiere verso nord e il secondo lato lungo spostato verso il mare aperto.
Alla partenza evito di entrare completamente in acqua per non prendere freddo e quando sento il fischio comincio a nuotare spiaggiato alla destra di tutti. Il freddo inizialmente è come una “sassata” e passo tutto il primo lato da solo cercando di “ambientarmi”. Ogni tanto una corrente calda regala un momentaneo sollievo, ma è quasi peggio perché quando torna il freddo è come subire una nuova frustrata. Sul lato di ritorno mi accodo a un gruppone in cui riconosco la cuffia di Jessica. Sento freddo e per cercare di combatterlo aumento via via il ritmo. Lascio il gruppo esattamente dopo un giro, e faccio da solo l’ultimo lato lungo con il freddo che mi ha abbandonato - anzi, provo quasi fastidio quando arrivano le correnti calde, non un gran bel segno per me…

Al traguardo scoprirò di essere arrivato a metà classifica, sia in categoria che in generale - Marco e Benedetta sono già asciutti e in un lapis arrivano Jessica, Rossano, Manuela, Stefano e Patrizia. Ma soprattutto sto (quasi) bene, incredibile dopo tutto quel freddo.

Il pomeriggio per una volta lo passo sotto l’ombrellone e non in una scatola di lamiera a tornare verso Modena. Degli organizzatori (non) ho già parlato e chiudo quindi con il solito ringraziamento ai giudici - che al pomeriggio hanno aspettato per quasi due ore una temeraria concorrente dello sprint che ha voluto finire la gara “a tutti i costi”.

Arrivederci alla gara del Giglio, se regge la salute…

Raffaele

ps – rileggendo il diario mi accorgo di non aver detto nulla sul mare, che per una volta era una tavola. Se vi sembra un’informazione irrilevante vuol dire che di gare a Castiglione non ne avete fatte tante…

 
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