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by
Giovanni Bozzolo
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Calaponte Triweek
di eugenio velardi
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Chi ben comincia

Stupenda gara iniziale della stagione 2019 a Polignano a mare, località turistica giustamente famosa nel mondo.

Eppure i presagi non erano per me favorevoli e non certo perché sono partito di venerdì 17; non sono (poco) superstizioso, anche perché esserlo porta sfortuna.

Ero invece convinto che le gare fossero la domenica ed avevo anche prenotato l'albergo solo per il sabato notte. Un provvidenziale messaggio mi aveva poi fatto controllare bene e modificare i programmi al limite del tempo massimo possibile. All'arrivo l'albergo si è rilevato essere un modesto b&b e la camera "vista mare" affacciava invece in un chiostrino. Il prezzo, invece, era rimasto da grande albergo. Una eccellente cena in uno storico ristorante situato proprio sopra Cala Ponte, punto di ritrovo delle gare, e la rassicurante, non silenziosa, presenza di mia moglie mi riconciliavano con la vita, pur eccedendo, poco correttamente, in vino ed ottimo cibo.

Al mattino presto, al ritrovo, mi facevano notare che non risultavano i pagamenti delle mie quote di iscrizione, avvenuti, secondo quanto riferitomi dalla mia gloriosa società, tramite portale della federazione. E così il clima fresco, il cielo coperto, l'uso obbligatorio della muta e soprattutto la mancanza di allenamento per un lungo viaggio in Giappone ed una successiva settimana di "non voglia", mi facevano quasi desistere dal partecipare alle gare, ma bastava incontrare alcuni cari amici e soprattutto il caloroso, affettuoso saluto di benvenuto di Monica Biglietto per convincermi a partire.

Non avevo visto la lista dei partecipanti; "ictus oculi", però, non trovavo altri della mia categoria e mi sembrava, correttamente, di essere il più anziano dei presenti. E' proprio vero che l'avanzare dell'età porta saggezza e senso di responsabilità, ma non per me, aspetto che avanzi ancora un poco.

La gara era in linea, una traversata lungo uno spettacolare tratto di costa, con numerosissime boe, 4 rosse da tenere ovviamente a sinistra e 14 gialle a destra. Una si poteva lasciare notevolmente a destra, rimanendo accanto alla costa ed accorciando così di circa duecento metri il percorso previsto. Avrei nuotato volentieri insieme a due amici M60 ma non li ho più visti, nemmeno nell'ordine di arrivo; uno mi ha poi rivelato di aver subito la rottura degli occhialini alla terza boa ed essersi così ritirato; dell'altro non ho notizie ma certamente ci rivedremo a breve. Più ancora avrei affiancato con molto piacere una soave M55, come era avvenuto a Maratea nel finire della scorsa stagione, ma l'ho persa in partenza, anzi nelle partenze essendocene state almeno due, a causa sia della fretta da freddo dei master che di qualche incertezza nella procedura.

Ma ho nuotato comunque con enorme soddisfazione e serenità; in un breve tratto con corrente a favore ho anche superato tre master, contento che dopo trenta anni di gare in acque libere abbia almeno imparato ad adattarmi al variare delle condizioni.

Dopo l'arrivo, un saggio ed esperto Luca Monolo e soprattutto sia il dover indossare di nuovo la muta bagnata che l'assenza di un piatto di pasta calda o di un conforto alimentare rifocillante, mi convincevano a non disputare la gara di mezzofondo successiva. Così, terminate le premiazioni, con musica ed intrattenitori più consoni, forse, ad altri tipi di manifestazioni, ripartivo per il lungo rientro a Roma, anche meno stanco ed affaticato. Insomma un gran bel inizio. Ed ora la mitica Cavi-Sestri, con la speranza di poterla disputare senza muta, alla quale non sono assuefatto, avendo sempre avuto compagnie molto ciarliere, e poi l'amata Toscana.

Infine, agli inizi di Ottobre, spero di poter tornare a Polignano per una 10 km sullo stesso percorso ma con andata e ritorno.

Buone bracciate ed a presto.
Eugenio Velardi

 
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