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Giovanni Bozzolo
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Portoferraio 2019
di raffaele gambigliani zoccoli
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A un paio di mesi dall’ultima gara e dopo l’ennesima prova annullata in Romagna torno in Toscana per la sfida dell’Isola d’Elba.

Lo scorso anno l’organizzazione non mi aveva convinto ma la voglia di nuotare è tanta e l’acqua delle Ghiaie finisce per convincermi. Il fine settimana è ricco di gare – il calendario quest’anno non ha aiutato con lunghe pause e accavallamenti improvvisi: nel solo Centro-Nord ci sono i campionati italiani a Scanno, il lungo week-end di Cagliari arricchito dalla Gran Fondo e il miglio di Sturla e così la squadra si divide e la starting list è orfana di tanti amici di altre società.

Punzonatura veloce senza gradita maglietta e siamo pronti per partire. Il percorso è cambiato rispetto alla passata edizione - la gara in linea è stata sostituita (sic) da un triangolo da compiere in senso orario: si parte dalla spiaggia delle Ghiaie, ci si dirige verso l’unica boa posta oltre Punta Capo Bianco per poi doppiare lo Scoglietto di Portoferraio e tornare al punto di partenza. Il mare è leggermente increspato e la temperatura dell’acqua perfetta. Per l’assistenza alla gara ci sono appena tre barche, poche per una manifestazione di un giro soltanto.

Al fischio dei giudici cerco di partire forte e così vedo via via sfilare tutti i big - non riesco a tenere nessuno e comincio a nuotare solitario ma scopro mio malgrado di essere appesantito dalla consueta razione di pasta pregara - non sto bene e quando comincio a pensare che il ritiro sarebbe la soluzione migliore vedo la boa gialla che segna la fine dei primi due chilometri - e così continuo anche perché comincio a sentire il classico “pin pin” - qualcuno che da dietro comincia a toccarmi i piedi.

Nel secondo lato sto meglio, il “pin pin” continua senza che nessuno si offra di darmi li cambio, la corrente spinge forte verso riva e per non “scarrocciare” tengo le braccia orientate verso il largo e dopo un chilometro distinguo finalmente qualcuno davanti a me che sta visibilmente spiaggiando – mi dico che sarà un giochetto riprenderlo, ma quando dopo una ventina di bracciate tiro su la testa sono io che sto spiaggiando mentre lui è saldamente in direzione – e la rincorsa continua così – spiaggia tu che spiaggio anch’io e tutti “pin pin” che non mi abbandonano nemmeno quando spiaggio.

Come in un sogno inseguo lepre e isolotto (che sembra non arrivare mai) e quando finalmente riesco a raggiungere entrambi la lepre è Stefano che chissà come mai non ha la cuffia della squadra e sono così contento che sbaglio il punto di uscita della “circumnavigazione dello scoglio” - i giudici cominciano a fischiare nella mia direzione mentre i “pin pin” mi superano in massa e sono tantissimi e dal fondo ci sono dei subacquei che mi guardano (?) e – mi dico - non esiste che i “pin pin” arrivino davanti dopo che ho tirato tutta la gara e la salvezza è una canoa gialla che spunta dal nulla e voga verso l’arrivo e così gli vado dietro ma i “pin pin” se ne accorgono e cominciano a nuotarmi da tutte le parti, a sinistra, a destra, dietro, i “pin pin” si moltiplicano mentre il sole non mi fa vedere la spiaggia e vedo solo la canoa gialla che chissà se poi sta andando davvero al traguardo e i “pin pin” sono sempre più agguerriti e quando finalmente lo vedo questo benedetto traguardo metto le gambe e riesco ad arrivare davanti ma che fatica vincere uno sprint di metà classifica e in un lapis arrivano Stefano e poi Jessica (prima in categoria) e Manuela che festeggia il mezzo secolo con l’argento.

Per la prima volta dopo tutti questi anni di gare all’arrivo non c’è nemmeno una bottiglietta d’acqua ad attenderci e le premiazioni andrebbero per le lunghe se a un certo punto Marco non rompesse gli indugi – ormai è ufficialmente diventato il “giudice-premiatore”! Il giorno successivo ci sarebbe anche la gara di mezzofondo ma il mare si alza e non ci consente di prendere il via.

Come sempre grazie ai giudici e un pensiero a chi ci ha lasciato in questo week-end di gare, anche se amo scrivere non trovo le parole giuste per ricordare chi - come me, come noi - amava il nuoto e il mare.
Raffaele

 
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