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Giovanni Bozzolo
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2012 Rubiera
anche questo - soprattutto questo - è masetr
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Siamo abituati a scrivere – a lamentarci… – di gare, di competizione, di concorrenzialità, a criticare i regolamenti, l’organizzazione delle manifestazioni, l’interpretazione pedissequa delle disposizioni da parte dei giudici arbitri...

Noi master fingiamo di nutrire sentimenti di amicizia, manifestiamo cordialità in camera di chiamata con i nostri “colleghi” di categoria… ma non appena ci avviciniamo al blocchetto, iniziamo a spogliarci non soltanto della tuta, dei calzini, della maglietta, ma anche di quei sentimenti manifestati: i simpatici delfini tendono a trasformarsi in squali, le dentature si affilano, le pupille si assottigliano, il profilo si protunde…

Ma, talvolta, siamo capaci anche di eccezioni.

Sabato 13 ottobre, a Rubiera, in quel di Reggio Emilia, su iniziativa di Edo Orlandini di Reggio con il supporto imprescindibile di Luca Pasquali da Brescia, che ne ha fornito anche documentazione fotografica, un gruppo di master 50 si è incontrato per il piacere di condividere una passione accompagnando la fatica fisica che essa porta naturalmente con sé al piacere di un successivo convivio.

Così – in ordine rigorosamente alfabetico – Marco Albarelli da Reggio Emilia, Stefano Bertoni da Modena, Bernardo Bordonali, da Verolanuova, Lucio Bertoli Barsotti da Brescia, Marco Borriello da Trento, Edo Orlandini da Reggio Emilia, Luca Pasquali da Brescia, Norberto Rasenti da Modena, Massimo Travasoni da Bologna, Valter Massetti da Milano, Giulio Votano da Roma, Alessandro Zerbini da Modena, si sono trovati nel gradevole impianto comunale di Rubiera per una «pesata» natatoria di inizio stagione.

Un allenamento di circa un’ora, tremila metri intenzionalmente aerobici – 8*50 50”/4*100 1’40”/2*200 3’15”/4*100 1’40”/8*50 50” – trasformatisi rapidamente in Vo2 max (i master, si sa, hanno una incontenibile propensione a ingarellarsi…), un aperitivo allestito da Luca temporaneamente inabilitato a bagnarsi, e poi la concretizzazione di una «Magna Charta» – più magna che charta! – attorno a un tavolo dell’agriturismo Ca’ di Ferra, in cui si sono potuti apprezzare i sapori dell’Emilia parlando di regolamenti con il giudice Lucio, di doping, di organizzazione dei meeting…

A dimostrazione di come l’universo master non rappresenti necessariamente la declinazione «brizzolata» – per chi ha il privilegio di averli conservati, i capelli… e sono la maggioranza, come si vede dalle foto! – del nuoto agonistico, ma piuttosto possa esprimere la partecipazione ragionata a un gioco sportivo, un modo di esprimersi e comunicare attraverso anche un momento di competizione, che si esaurisce, però, nell’esclusivo spazio della gara…

È possibile misurarsi nel riscontro cronometrico e condividere il piacere di una «passeggiata» in mare con Bernardo che in vasca ti dà cinquanta metri sugli ottocento, ingarellarsi con Valter per girare sui duecento lui a 2’22” e tu a 2’25”, ricordare con Edo e Luca la pazzia dell’Iron, i 200 delfino a Bastia e i 1500 stile a Genova, il podio giocato sul filo dei centesimi… e incontrarsi perché in realtà questo è un modo di comunicare ed è un privilegio che chi non condivide questa esperienza non riesce a comprendere. Un privilegio che l’esasperazione agonistica non può che compromettere…

Ci auguriamo che la Magna Charta degli M50 estenda i suoi aderenti e che contagi anche le altre categorie. Intanto grazie Edo e Luca!

Giulio Votano

 
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