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Giovanni Bozzolo
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Staffette
considerazioni dell'AICS master Brescia
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Abbiamo già avuto occasione di esprimere perplessità sulle norme sulle staffette.

La nostra proposta era di:

  1. escludere la validità di punteggio ai fini del Campionato di Società le staffette “B”, considerando valida al più una staffetta per tipo e categoria di età;
  2. contingentare il numero massimo di staffette per fascia in ragione delle dimensioni della fascia, limitando altresì le staffette agli atleti partecipanti alla classifica individuale di fascia;
  3. liberalizzare l’organizzazione delle staffette a tutte le manifestazioni del circuito (eventualmente interessate a farle)


Purtroppo, il Regolamento di quest’anno agonistico va nella direzione esattamente opposta a quella da noi auspicata. Infatti:
  1. Alle staffette A e B estive è stata aggiunta una staffetta invernale, cosicché ogni squadra potrà far punti con ben 3 staffette per ogni tipo e categoria di età (potenzialmente superando anche le 100 staffette)
  2. Non è previsto alcun contingentamento sul numero massimo di staffette per fascia e di atleti coinvolgibili in esse
  3. L’organizzazione delle staffette è monopolio di poche manifestazioni: Campionati FIN regionali e italiani


Ora, a metà campionato, possiamo finalmente fare alcune considerazioni alla luce dei risultati delle staffette invernali dei regionali.

- Consideriamo la fascia A, 1-15 atleti, per certi versi la più importante, perché contiene il maggior numero di società, il maggior numero di atleti, il maggior numero di staffette e molto probabilmente anche il maggior numero assoluto di società coinvolte direttamente nella competizione per il podio di fascia. Per questa fascia, la ben nota deregulation delle staffette consente a chi comanda al momento la classifica di mettere in campo ben… 38 atleti, per complessive 32 staffette, di cui 24 a punteggio. Con il risultato che i corrispondenti 20000 e rotti punti di staffetta, sommati a quelli conquistabili ai prossimi Campionati Italiani, con staffette A + B (40000?), saranno assai superiori al totale dei punti conquistabili con le gare individuali.

- Sempre in fascia A: mentre in base al ranking per punteggio individuale, in un range di 6000 punti (un range che rimarrà sostanzialmente invariato anche a fine anno) troviamo ben 20 società, la sperequazione dei punti di staffetta in classifica è già ora a livelli catastroficamente alti. Anche solo a guardare le prime 5 posizioni attuali, troviamo squadre che gareggiano con 24 staffette e squadre che gareggiano con 8 staffette, con un gap acquisito di 13000 punti. Siamo già a un punto di non ritorno.

- In altre fasce la situazione è leggermente meno paradossale, anche perché nei grandi numeri le possibilità di sperequazione diminuiscono. Non è infrequente tuttavia vedere squadre con punteggi medi, sia individuali che di staffetta, più bassi sopravanzarne altre, più qualitative, per il solo fatto di aver schierato un adeguato numero di staffette in più (vd.p.es. Firenze Nuota, seriamente in lizza per battere quota 100 nel numero complessivo di staffette, vs Nuotopiù).


Sorgono allora alcune domande:
  1. Se si può partecipare al Campionato di fascia A, 1-15 atleti, anche con 38 atleti, allora le “fasce” a che servono? Ovvero, come le vogliamo ri-definire, alla luce di ciò che era immaginabile accadesse e sta davvero accadendo?
  2. Se i punteggi di staffetta possono assommare a più dei punteggi delle gare individuali stiamo ancora parlando di Nuoto, o è … staffettopoli? (ricordiamoci che la staffetta, gara che, per definizione, priva tre quarti dei componenti di un riscontro cronometrico valido, è comunque sempre un evento “sui generis”…)
  3. Se non si stabilisce un cut-off sul numero massimo di staffette, giochiamo solo a vedere chi ne fa di più? Non ci sembra una prospettiva agonisticamente interessante
  4. Se vogliamo che il fattore “staffette” pesi così tanto sul ranking di fascia (ma lo vogliamo davvero? o forse non sarebbe il caso di organizzare, in parallelo, un vero e proprio “Campionato Staffette” del Supermaster?) perché vincolarlo ai soli 2 eventi FIN, complicando oggettivamente l’organizzazione a certe società e favorendone altre in ragione della collocazione territoriale? (Per restare all’esempio dei regionali lombardi, è difficile trovar traccia, nella classifica Staffette, di una significativa presenza di compagini con sedi collocate al di là di un raggio di… un’ora e mezza di auto dalla sede di Lodi, dove si sono svolti i regionali – verificare su www.viamichelin.it per credere! Non è un caso)


AICS Master Brescia

Commenti

Mauro Ponteprimo

Buongiorno, sono Ponteprino Mauro master del Derthona Nuoto. La soluzione al problema del numero di staffette proporzionate al numero di atleti partecipanti alla classifica di società (pochi atleti/tante staffette) sarebbe risolto se nel computo della fascia di classifica della Società partecipassero tutti gli atleti tesserati e non solo quelli che fanno le tre gare.

Ci sarebbero forse più atleti invogliati a fare più manifestazioni e non ci sarebbero atleti bloccati a sole due gare, ma poi utili esclusivamente per le staffette.

Saluti a tutti e buon nuoto

Claudio Tomasi (risposta indirizzata a Lucio Bertoli Barsotti)

Lucio provo a fornire il mio punto di vista in merito alle tue considerazioni.

Tieni presente che le mie riflessioni sono strettamente personali in quanto non ho potuto avere modo di coinvolgere la commissione a cui mi riprometto di portare all’attenzione, nella prima riunione utile, i temi da te affrontati.

In primo luogo ritengo utili alcuni approfondimenti in merito alle tue valutazioni numeriche.
  1. L’attuale classifica di società è giustamente “provvisoria” e suddivide i team per fascia in base al numero di atleti che, alla data, hanno effettuato almeno 3 distinte gare. Il posizionamento finale di ogni società dipenderà da quanti suoi atleti, dopo i Campionati Italiani di giugno, avranno completato le tre gare; quindi l’attuale classifica è – a dir poco – molto orientativa. Infatti, delle prime 10 squadre al momento inserite in fascia A (1-15 atleti), ben 4, alla fine della scorsa stagione, furono incluse in fasce superiori: 2 in fascia B e addirittura 2 in fascia C.
  2. Sempre prendendo in esame la prima fascia, delle 6 squadre che troviamo in fascia A sia nell’attuale classifica “provvisoria”, sia nella classifica finale del campionato 2013-14, solo una (la prima) utilizzò la leva delle staffette ai Campionati Italiani (con 8.500 e non i 20.000 da te paventati), mentre le altre 5, probabilmente per problemi logistici ed organizzativi, non schierarono alcuna formazione con un contributo di 0 punti. Il fatto che, ora, tutti e 5 i team abbiano avuto modo di poter schierare delle formazioni di staffetta acquisendo punti utili ai fini del campionato di società, mi sembra che abbia rappresentato una opportunità in più e non in meno.
  3. In merito al terzo punto da te evidenziato inerente alle altre fasce mi sembra che alcune valutazioni numeriche siano particolarmente ottimistiche, visto che Firenze Nuota agli scorsi Campionati Italiani schierò 11 formazioni e che raggiungere la quota 100 mi appare altamente improbabile, visto che al momento ha mandato a punti 34 staffette. Peraltro, vista la quantità di staffette in classifica, altrettanto si potrebbe stimare per le immediate inseguitrici. Ma ritengo che ogni squadra debba rimanere libera di scegliere, ai fini della classifica di società, la strategia migliore per i suoi obiettivi: se massimizzare la “raccolta punti” (passami l’espressione) o la singola prestazione; quantunque, nel caso specifico, visto il numero di formazioni messe in acqua dalle prime 3 squadre, mi sembra che tutte abbiano seguito lo stesso criterio.

    Vengo ora agli aspetti di ordine generale

  4. La Commissione Tecnica già dalla scorsa stagione, in linea anche con le tendenze riscontrate anche a livello internazionale (FINA e LEN), ha voluto riconoscere alle staffette un ruolo a livello di campionato di società, individuandone la forte capacità aggregativa e di partecipazione nell’ambito di ogni squadra. Quest’anno accogliendo le sollecitazioni da più parti avanzate, anche in ragione delle possibili difficoltà organizzative dei singoli team nell’allestire più formazioni nel corso dei Campionati Italiani, si è inteso ampliare lo scenario all’attività invernale. Non mi dilungo oltre, ma diverse analisi ed articoli pubblicati sul sito della FIN sono a supportare le scelte fatte. Ad ogni buon conto i numeri testimoniano che l’iniziativa debba ritenersi un successo e che sia stata accolta – in generale – con molto favore (1.975 formazioni a punti). Ma quello che mi interessa sottolineare è il fattore di trascinamento che ha avuto l’iniziativa: oramai sono molti i meeting che hanno in programma lo svolgimento di staffette con il coinvolgimento di un numero sempre maggiore di atleti.
  5. Per quanto attiene ad un “Campionato staffette” questo non è stato ritenuto attuabile sia per ragioni economiche, sia per l’affollamento del calendario supermaster che già vede il mese di febbraio vincolato ai campionati regionali. Attraverso gli articoli pubblicati sul sito federale abbiamo cercato di spiegare chiaramente la scelta organizzativa fatta dalla Commissione. Vorrei, per inciso, ricordare che, una società, in caso di necessità, avrebbe potuto far partecipare le proprie staffette (in parte o tutte) anche presso altri campionati regionali. Peraltro vorrei osservare che la eventuale organizzazione da parte della FIN di un Campionato Staffette, a questo punto, in una unica sede ed in un periodo dell’anno di piena attività lavorativa, avrebbe creato situazioni ben peggiori di quelle da te rilevate in Lombardia relativamente alla non significativa presenza di squadre non prossime a Lodi.

Veniamo ora al punto più critico, ovvero il caso di società che di fatto limitano la partecipazione di alcuni propri atleti a non più di due gare onde rimanere entro una prestabilita fascia. In commissione ne abbiamo discusso, ben consci che in più di un caso si è ricorso a tali tatticismi in modo esasperato, ma, in considerazione che le tre gare possono essere completate ai Campionati Italiani (ultimo evento di stagione), di fatto non abbiamo individuato alcuno strumento praticabile per limitare tali fenomeni.

Nella speranza di averti fornito il mio punto di vista, ti confermo che continueremo – come Commissione – a monitorare l’andamento del circuito per valutarne le eventuali criticità, pronti ad accogliere qualunque suggerimento che sia utile per migliorare il mondo del nuoto master e cercando di assecondare al massimo l’impegno tutti coloro che ne fanno parte.

CLAUDIO TOMASI

Lucio Bertoli Barsotti

Caro Claudio, ti ringrazio delle puntuali risposte. Riprendo i tuoi punti per una breve replica.
  1. E’ assolutamente vero che la classifica di società per ora è solo indicativa e provvisoria. Ma la tua obiezione non fa che… rimandare di qualche mese la verifica della validità dell’esempio citato, incentrato casualmente su Aquatica Torino (ma se ne potrebbero fare molti altri). Certo, è possibile che questa squadra alla fine del Campionato rientri in fascia C (26-40 atleti), ma resta il problema che il Regolamento concede perfettamente di schierare 15 atleti per la classifica individuale e nel contempo 40, o anche di più, nelle staffette. Che senso ha allora parlare di “fascia”? Mi pare una palese falla normativa.

  2. Il delta massimo di 6-7000 punti fra le prime 20 in fascia A è un dato storico – facilmente desumibile dai punteggi definitivi degli scorsi anni, valido a prescindere dal fatto che quella attuale, pur essendo solo una classifica provvisoria, lo riproduca… esattamente. I 20000 non sono “paventati”, ma piuttosto concreti ed effettivi; precisamente sono 20779 punti, già acquisiti da Aquatica Torino. Numeri di questo genere nella colonna “staffette”, hanno cristallizzato una serie di gap fra le squadre di un ordine di grandezza che è già irrecuperabile, visto che (sempre in fascia A) un delta di “soli” 6-7000 punti discrimina la squadra top da una squadra mediocre, a livello di punteggi individuali.

    E’ facile prevedere che, in questo modo, il punteggio complessivo sarà determinato essenzialmente dal punteggio di (non si sa quante!) staffette.

  3. L’esempio di Firenze Nuota e Nuotopiù non ha interesse in sé; è solo ripetitivo dello stesso concetto espresso in 1 e 2, e cioè che: il “peso” del numero (non la qualità, ma il mero numero) delle staffette è determinante per la classifica finale. E, per giunta, questo numero è normativamente indeterminato.

    Qualcosa di simile si concretizza anche in fascia C fra Montenuoto e Tuscolano dove a parità di atleti e con medie punti, sia individuali che di staffetta, più alte a favore di Tuscolano, l’altra squadra ha più punti solo perché ha messo in campo un maggior numero di staffette.

    Comunque, a parte gli esempi concreti, se in una fascia vi fossero (prendilo come caso-limite teorico ipotetico) due squadre, AAA e BBB, che alla fine del campionato portassero entrambe i canonici tot atleti alle 3 gare, e il punteggio medio individuale risultasse a favore di AAA, e pure il punteggio medio di staffetta risultasse a favore di AAA, ma BBB sopravanzasse nella classifica AAA solo perché ha portato 10 o 15 staffette in più (magari puramente “riempitive”, di tipo B), lo troverei maledettamente ingiusto, soprattutto se queste staffette si possono giocare solo una volta e in un luogo che rende difficoltosa, per la squadra AAA, la partecipazione “in massa”.

    Può darsi che ciò che pavento non accada (anche qui… staremo a vedere), ma il fatto che il Regolamento lo conceda come plausibile mi pare una palese lacuna logica.

  4. La scorsa estate, assieme a diverse altre società (ricordo alcune sicule, e molte lombarde, ma mi son giunte notizie di malumori anche da parte di società romane… non però da parte di società di Rimini o Riccione), abbiamo esplicitato, con lettere, raccolte firme, ecc., grosse difficoltà operative e organizzative “…nell’allestire più formazioni nel corso dei Campionati Italiani” come ora giustamente ricordi.

Io credo che il problema non sia stato affrontato dalla FIN nel verso giusto, né minimamente risolto. Perché anche quest’anno siamo nelle medesime condizioni. Letteralmente. Visto che il regolamento delle staffette A e B a punti agli Italiani è lo stesso, e anche la sede è la stessa (a proposito, per questo è pronosticabile un discreto caos organizzativo da ingolfamento, a Riccione).

La soluzione giusta era concedere la possibilità di poter svolgere le staffette anche altrove, durante l’anno agonistico, in SOSTITUZIONE di quelle effettuabili agli Italiani, non in aggiunta!

Per finire, per non essere solo “problematico”, suggerisco un primo semplice provvedimento che da solo risolverebbe il 90% di tutti i problemi suddetti. Fissare un limite massimo per fascia (p.es. proporzionale in un rapporto di 1 a 4 al numero massimo di atleti della fascia) di punteggi di staffetta acquisibili a compendio dei punteggi individuali sulle 3 gare:

fascia A 4 staffette
fascia B 6 staffette
fascia C 10 staffette
fascia D 18 staffette
fascia E 30 staffette

E’ chiaro che ormai quest’anno è andata così, ma spero che in Commissione possiate tornare a considerare questi aspetti regolamentari…

 
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